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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

Sempre sulla Satira...

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Pubblico questo interessante post di Stefano Caprina con un intervento  di Renato De Rosa sulla satira di quel "Giornaletto francese ..." SULLA SATIRA ... L'attualità ci porta a quel giornaletto francese (ne ometto volutamente il nome) che è spesso agli onori delle cronache per vignette che generano più scandalo che sorrisi. Esso appartiene alla categoria, assai diffusa oggi, di quanti guadagnano fama, denaro e prebende grazie alla volgarità, alla grossolanità, all'inciviltà e alla villania. E badate bene che per volgarità si deve intendere quella del pensiero e non quella delle parole, ché grandi umoristi, da Aristofane a Borzacchini, ci hanno insegnato come l'uso di parole considerate triviali possa essere funzionale a un'elegante  e raffinatissima ironia. Quel giornale invece è volgare nell'animo, nella sua natura, nel suo modo di essere: è l'equivalente dei politici chiassosi in TV, degli pseudoartisti che posano similmerde nelle piazze e le sp

Liberaci dai seminatori di zizzania...

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Preghiera per il bene della Città Al termine della Messa per la festa del Voto a Maria di Montenero, il Vescovo Simone si è rivolto al quadro della Madonna sull’altare del duomo ed ha espresso a lei la preghiera di un pastore per la sua città... Maria Ti chiediamo di ripetere il medesimo miracolo: rendici tutti concordi nel cercare il bene della Città, fa che ci capiamo, ci comprendiamo e giammai strumentalizziamo idee e opinioni altrui per generare polemiche sterili, liberaci dalla polemica come dalla peste! Zittici e confondi i seminatori di zizzania! Rendi muta la favella dei venditori di fumo come dei profeti di sciagura! Si dibatta ma per ricercare il bene del Popolo, giammai Fa che finisca la lotta fra “fazioni” che tanto male ha portato alla cittadinanza. Sostieni i ricercatori della verità e del bene comune. http://www.lasettimanalivorno.it/?p=55938

Una canzone contro la guerra - il Cuoco di Salò.

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I l Cuoco di Salò De Gregori in una rappresentazione imparziale sull’appartenenza, fa rivivere gli ultimi atti di una storia vera e tragica in una canzone che vede descrivere le ultime ore del fascismo attraverso gli occhi di un cuoco ignaro di ciò che sta accadendo, che la vive paradossalmente pensando a sé alla sua professione e anche al futuro, con un distacco ben definito da coloro che sono lì e che serve a tavola nonostante gli sfarzi di un regime ormai vicino alla fine. Il cuoco si preoccupa e comprende che non ci sarà scampo per quei q uindicenni che si stanno avviando con le scarpe rotte verso l’atto finale, verso una morte certa al grido di “o si fa l’Italia o si muore”. Il dramma del morire stando dalla parte sbagliata, diventa secondario di fronte al dramma di un fascismo che ha messo uno contro l’altro ragazzi di uno stesso popolo. Bella la consapevolezza di un personaggio che vive nel mezzo di un grande dramma ed esce dalla sua marginalità attraverso la convi

Eutanasia della satira

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CIO' CHE CHARLIE HEBDO STA FACENDO É  L'EUTANASIA DELLA SATIRA. Non ci stupisce più Charlie Hebdo. Di nuovo, credendo di insegnare i nuovi fronti di fare satira, riesce a superare i ogni limite dell'umana decenza. Un uscita di questo genere,mentre ancora persone vive giacciono sotto una valanga di neve e macerie, non può definirsi satira. La disumanità e il non rispetto della morte offende e non può far sorridere.Queste  penne nelle mani a pseudo giornalisti riescono solo a offendere e a uccidere la satira.       Dopo Amatrice ecco di nuovo un uscita che provoca solo dolore .             Adesso godranno perversamente all'arrivo delle querele e si ergeranno nuovamente a difensori del diritto di satira. Penso proprio che non debba esserci spazio per chi non si arresta di fronte alla pietà e al dolore.Per questo mi sento di affermare: Io non sono  Charlie  Hebdo  !

Fichi e Mitologia

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I l titano Sykèus, (da syke, fico), per sottrarsi a Zeus che lo stava inseguendo, si sarebbe rifugiato presso la madre Gea, la terra. Questa avrebbe poi fatto sorgere dal suo grembo l’albero che ricorda il nome del suo figlio. Nell'antichità era proibito esportare fichi  considerati un prodotto di prima necessità e frutto di alberi sacri. Questa premessa per presentare dei prodotti di pasticceria a base di fichi di Calabria che rendono merito alla mitologia e alla leggenda.  Un grazie all'amica Rosa che mi ha fatto degustare delle eccellenze prodotte dalla sua famiglia.

Una Canzone contro la guerra - Bobo Rondelli -

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Bobo Rondelli scrive e canta u na canzone che è un connubio di bellezza e semplicità. In un equilibrio perfetto tra melodia e poesia rinnova la promessa di fedele amore alla sua città. Lo fa' in una confessione cantata. Una canzone che è allo stesso tempo poesia e grido contro ogni guerra. Quel marinaio, quell’anima in pena che sogna di inabissarsi in fondo agli occhi verdi come l’assenzio di una sirena, rappresenta bene quel sentimento di paura che la guerra incute ad ogni uomo sconvolgendolo. Una bella ballata ad un antieroe, un marinaio disertore che sceglie la vita fermandosi in un bordello dove attraverso l’amore cerca di raggiungere il paradiso senza ammazzare.     Bobo Rondelli -  Madame Sitrì  - Sogna l'anima in pena di inabissarsi in fondo agli occhi della sirena verdi come l'assenzio che la notte brilla sul mare nei porti cantava quel marinaio che dalla mia terra non volle salpare Viaggio d'andata senza ritorno bella Livorno,

I Have a Dream - Expo Livorno

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I Have a Dream. Permettetemi la citazione, ma è vero e non potrei usare parole migliori. Ho un sogno e sto cercando di portarlo avanti, lentamente, ma con costanza. E più passa il tempo e più son convinto che sia un progetto giusto e importante per tutti. Ho iniziato poco più di 3 anni fa creando il progetto " Livorno Artistica "  (Pagina Facebook:  clicca qui ) (Blog:   clicca qui ) Di che cosa si tratta? Livorno Artistica  è un progetto di condivisione della creatività presente nella città di Livorno. Non è  un'associazione, ma più un gruppo aperto a nuovi talenti, di persone che hanno a cuore la città e i suoi abitanti, consci del fatto che vi risieda un incredibile potenziale artistico, molto spesso nascosto o non adeguatamente messo in evidenza. Livorno Artistica , dalla sua nascita nel maggio 2013,  ha fatto conoscere sulle pagine del suo blog più di 130 di artisti , divenendo ben presto un archivio virtuale dei creativi livornesi. E ogni settimana

Senza Fidel

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C iao Fidel! Dittatore e rivoluzionario era convinto che la storia l'avrebbe assolto. Non mi permetto di dare giudizi, tanto meno porlo tra i buoni e i cattivi, dico soltanto che per chi come me, cresciuto con idee di sinistra, ha incarnato la figura del mito. Un eroe rivoluzionario che resisteva al capitalismo americano che noi tutti, almeno a parole, combattevamo. Il 900 è stato un secolo difficile la cui storia è ancora in gran parte da  leggere correttamente, specialmente quella riguardante la parte finale del secolo. Fidel e stato però un dittatore, e di dittatori il novecento e il sud America ne ha visti tanti e quasi tutti  messi a governare dalla grande democrazia americana. Fidel proprio per questo è rimasto un eroe, non solo per i sudamericani, ma anche per molti di noi. Un piccolo uomo di fronte al gigante americano. UnDavide che batteva Golia. Un ribelle che liberava l'isola fino a quel momento più rappresentativa del male dell'imperialismo americano: Cuba.  

L'Asino che Vola!

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L'Asino che Vola! V ivere in una città portuale significa credere che tutto sia possibile, credere soprattutto nel futuro, nelle scoperte di nuove terre, di nuove culture e sognare di viaggiare. Ho avuto la fortuna di studiare per anni in una scuola con le finestre affacciate al porto mediceo e al libeccio. Trascorrevo le ore Incantato a guardare le navi che partivano ed arrivavano da chi sa quali terre lontane da visitare e da scoprire. Sono cresciuto guardando il mare ad immaginare l’oltre orizzonte, respirando il salmastro sperando di vivere di porto. Quel porto che ti inebria di profumi delle primizie di terre lontane ed allo stesso tempo ti fa annusare l'acuto dell'acqua che sa di nafta. Quel porto che diventa rifugio di bastimenti arrugginiti e carichi di merci.  Quel porto che da ricchezza e porta via le vite. Ammiravo incantato le sagome scure delle “mancine”, così erano chiamate le gru sulle banchine, nel rosso della sera parevano tante cicogne da