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Il mio 25 aprile

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Quest’anno il non essere “fisicamente” in piazza per la prima volta mi procura dolore ma non sminuisce di certo il valore immenso della commemorazione della liberazione dal nazifascismo. Siamo da molto tempo a casa. Trascorriamo un periodo rallentato nei ritmi che favorisce molto la riflessione. Ho avuto modo proprio in questi giorni di riflettere, di ripensare sul mio 25 Aprile. C’è un luogo e ci sono persone che lo rappresentano. Il luogo, un monumento ai caduti, come purtroppo ce ne sono migliaia in Italia, dove si ricorda un eccidio. Le persone, tutte ormai scomparse, sono mia nonna e due cari amici : Garibaldo Benifei e Osmana Benetti. Il luogo è un cippo ai caduti posto sul passo della “Foce” che unisce Massa a Carrara. Lì la guerra e la resistenza hanno picchiato duro. Quel monumento riporta indirettamente alla mia famiglia, ad una tragedia familiare. Una storia di dolore e di morte. La morte di un giovane partigiano che la sorte volle ucciso dalle ultime due canno