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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Per non dimenticare... L’Eccidio di Monte Sole

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Sempre per non dimenticare... In questi giorni ricordiamo la strage di Marzabotto o più correttamente L’eccidio di Monte Sole. Fu in realtà un insieme di numerose azioni assassine compiute dalle truppe nazifasciste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, che provocò in totale 807 vittime innocenti. I sette episodi hanno avuto come teatro i territori dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno e altre località alle pendici di Monte Sole in provincia di Bologna. Dopo l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema avvenuta il 12 agosto 1944, inizia di fatto "la marcia della morte" che attraversando Versilia e Lunigiana giunse alle porte di Bologna. L’obiettivo era fare "terra bruciata" attorno alle formazioni partigiane nelle retrovie della linea gotica cercando di fermarle sterminando le popolazioni che a loro avviso le appoggiavano. A capo di questa scia assassina di sangue Il Generale Albert Kesselring che nel suo obiettivo di mantenere il controll

Della serie per non dimenticare ... L’ eccidio di Bergiola Foscalina

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Della serie per non dimenticare ... oggi racconteremo di un eccidio avvenuto nel settembre del 1944 non lontano da noi. Un paese sopra Carrara lungo la strada che porta a Colonnata nel settembre del 1944 fu teatro di uno dei tanti atroci eccidi nazifascisti che la nostra terra toscana ha dovuto subire.  Il paese è Bergiola Foscalina ai piedi del monte Brugiana. Le vittime 62, di cui 22 uomini e 39 donne,15 bambini e 8 anziani. Una strage di popolazione civile inerme.  Un eccidio che ha dell’incredibile viste le circostanze e i motivi per cui è avvenuta la barbarie e che dimostra quanto erano e criminali le azioni di rappresaglia contro la povera gente. La cronaca: La mattina del 26 settembre un soldato tedesco viene ucciso in un agguato lungo la via della Foce alle porte di Carrara.  Un vigile urbano di passaggio scorge il cadavere ma colto dalla pura di un probabile coinvolgimento fugge e perde uno zainetto contenente i suoi documenti. Dai documenti i tedeschi accorsi, scoprono che il

Toscana 2020... Riflessione elettorale

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Riflessione elettorale... Ecco che la carovana di mangiafuoco se ne va nell’umidità di una notte di primo autunno.  Al suo interno i burattini riposti ordinati per la prossima campagna elettorale.  Piange mangiafuoco ma niente lo fa starnutire. Neanche il pianto di una piccola principessa allontanata persino dal suo castello.  Troppo occupati a pensare al prossimo spettacolo, magari a spasso per un Europa sovranista.  Ecco già abbandonata la toscana terra di libertà ancestrali e di un forte senso di comunità solidale.  Già e vero, comunità e solidarietà che parole difficili da anteporre ad altre più forti e convincenti che non hai.  Non ci riesci mai povero Mangiafuoco.  Porti la paura per poi sguinzagliare i gatti e le volpi di turno pronte a promettere tanti campi dei miracoli dove seminare gli zecchini d’oro per vedere moltiplicate le ricchezze e le virtù. Noi non crediamo al paese dei balocchi dove tutti poi si trasformano in asini.  Ti sei dimenticato sin dall’inizio caro mangiafu

Anniversario Alluvione di Livorno 2017 di Alice Tomei

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  Ricordo di quei momenti... Condivido il post di mia figlia che racchiude le sensazioni, l’angoscia e il dolore provato. Lei giovane volontaria su un’ambulanza nella notte della tragedia, io padre su un’altra con l’angoscia che potesse trovarsi in pericolo... Poi tutti devastati di fronte al lutto di chi non ce l’ha fatta. Una città distrutta e in ginocchio che grazie a loro, giovani soccorritori e improvvisati spalatori, ha potuto rialzarsi.  Grazie! “Non ho molte parole per descrivere ciò che ho vissuto... ansia, paura, terrore e stanchezza sono le uniche parole che in questo momento mi passano per la testa. Entrare nell'acqua gelida che ha invaso moltissime case e cercare di tirar fuori persone con una minima speranza di riuscita è quello che forse mi ha portato a continuare, nonostante la forza del fango che ti faceva sprofondare e le 28 ore di lavoro ininterrotto... Sono tanto vicina a voi e posso perfettamente capire che cosa avete (e abbiamo) provato nel vivere tutto ciò. U

Aquile, svastiche e urla in tedesco ... Cascina

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Ricordate la parata/commemorazione organizzata dell’allora sindaca di Cascina il 25 aprile di un paio di anni fa con tanto di svastiche, aquile, comandi in tedesco?  Una vera e propria finta parata di SS voluta dalla sindaca leghista Susanna Ceccardi, per ricordare la Liberazione dal nazifascismo.  Una rievocazione storica, con tanto di occupazione dell’ex pretura, da parte di un comando tedesco, e con il gran finale segnato dall’arrivo degli americani. L’accompagnava a quella manifestazione anche il deputato leghista Manfredi Potenti che in quell’occasione non mancava di equiparare le uccisioni dei nazisti a quelle degli americani. “In episodi delittuosi come stragi, uccisioni, qualunque esercito di qualunque colore di qualunque tipologia di uniforme non dovrebbe assolutamente in nessuna maniera trovarsi coinvolto” Ecco pensate ad una Toscana governata da questi nostalgici...  Ecco il prossimo 25 aprile voglio continuare a festeggiarlo come festa della liberazione dai nazifascisti sen

Per non dimenticare... Le Leggi Razziali

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Il 5 settembre 1938 veniva scritta la pagina più vergognosa della storia d’Italia. Con l’introduzione delle leggi razziali 82 anni nasceva il razzismo di Stato in Italia!  Volute dal fascismo, fu l'inizio di una lunga notte durata sette anni. Il 14 luglio 1938 viene redatto il primo il primo documento che introduce ufficialmente il concetto di "razza ariana italiana". Tutto nasce dallo studio di illustri “illuminati” della scienza e della politica. Alcuni nomi vi faranno sobbalzare dalla sedia ma ciò vi farà comprendere il perché di una non mai  avvenuta completa transizione in una democrazia libera dal fascismo e consapevole della sua immane tragedia! Era redatto da 10 docenti universitari di Neuropsichiatria, Pediatria, Antropologia, Demografia e Zoologia, e tra i firmatari figuravano anche Giorgio Almirante, Giorgio Bocca, Giuseppe Bottai, Giovanni Gentile, Giovanni Papini, Amintore Fanfani, accanto a Pietro Badoglio, Emilio Balbo e il Gerarca livornese Galeazzo Ciano.