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Piccoli e nostalgici scrivani fiorentini crescono!

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  A chi richiama la discendenza da Giulio Cesare mentre manda strali grotteschi sui gay e sulle differenze di razze vorrei ricordare proprio quanto siano infelici tali affermazioni e come l’accostamento dello scorrere del sangue di Cesare Giulio con l’avversione verso l’omosessualità siano in realtà in questo caso frutto di scarsa conoscenza storica.   Su Cesare un certo Svetonio    parla apertamente di una macchia sulla sua mascolinità. Storici narrano che il giovane Cesare trascorse molto tempo alla corte del re Nicomede di Bitinia. Il ciò alimentó    una serie di voci su una particolare relazione in cui Cesare era il partito sottomesso.  Un certo Bibulo, si è rivolse a Cesare chiamandolo addirittura    "la regina della Bitinia" mentre in un'assemblea, un certo Octavius salutò    Pompeo come "re" e Cesare come "regina". Anche il grande Cicerone resistette a infierire un duro colpo, scrivendo che era su un divano bitino che Cesare, il figlio di Venere

27 anni dall’Alluvione di Cardoso

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Oggi ricorre l’anniversario della tragica alluvione che devastò l’alta Versilia.   Sono trascorsi ormai 27 anni ma il ricordo è indelebile. Furono 13 i morti, un disperso, oltre 60 feriti, più di 1500 gli sfollati. Partecipai come soccorritore.  Pur non essendo alla prima esperienza, intervenire a questa operazione di soccorso a questa calamità, si rivelò molto difficile e forte fu la impatto emotivo. I ricordi e le sensazioni sono sempre ancora vive  vorrei ricordarle In questa memoria che ripercorre quelle drammatiche ore. “Arrivammo a Stazzema la mattina presto.  I collegamenti i per Ponte Stazzemese erano interrotti. Azzardammo quasi da incoscienti a passare da una strada ormai in disuso che dal versante massese in parte in galleria sbucava proprio vicino al paese. Ci riuscimmo! Lo spettacolo che si manifestò in tutta la sua tragicità ci lasciò per un po’ immobili. Un paese sventrato da un docile torrente e un caos di fango. Soccorritori e abitanti persi nella disperazione. Mi rico

80 anni fa il Bombardamento di Livorno

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Oggi Giornata cittadina della pace ricordardiamo il tragico bombardamento del 28 maggio 1943. Oggi è la giornata cittadina per la pace, a partire dal ricordo della guerra e dei bombardamenti, in uno dei quali (il 28 maggio 1943 alle ore 11), fu rasa al suolo gran parte della città e persero la vita centinaia di livornesi. La Giornata per la pace è stata istituita nel 2004 dal Consiglio Comunale di Livorno, grazie a una bellissima iniziativa della Comunità di Sant'Egidio che raccoglie, a tanti anni di distanza, migliaia di persone nel ricordo di un dramma causato dalla guerra nella nostra città. La manifestazione ricorda i rovinosi bombardamenti del '43 che distrussero la città e sconvolsero la vita delle persone, segno indelebile dell'orrore della guerra nella memoria collettiva. Negli anni, intorno a questa memoria è nata una via originale di cittadinanza e coesione sociale, centrata sulla pacificazione dei conflitti urbani ma aperta al ripudio di tutte le guerre, di ogn

Per non dimenticare... L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

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Oggi ricordiamo l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema una strage di innocenti. Una delle tante stragi che la furia nazifascista ha perpetrato sulle nostre terre. Parte della mia famiglia proviene da quei territori e forte è il terrore raccontato e tramandato da chi  ha vissuto quei tragici momenti. Dopo Sant’Anna nella prima metà di settembre, segui l’uccisione di 33 civili a Pioppetti di Montemagno, in comune di Camaiore. Poi reparti delle SS continuarono, sempre sostenuti e aiutati dai repubblichini, la loro opera nella provincia di Massa Carrara. Sul fiume frigido furono fucilati 108 detenuti del provenienti dal campo di concentramento di Mezzano (Lucca), mentre a Bergiola, un paesino sopra Massa,i nazisti fecero 72 vittime. La sua strada di eccidi non si fermò. Avrebbero poi continuato con la strage di Marzabotto.  Il processo di Sant’Anna rileverà poi alcuni aspetti inquietanti di come il nostro paese abbia per molto tempo in qualche modo riposto tutto quello che riguardava il fascis

"La Casa dei Matti" vent'anni dopo...

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  " La Casa dei Matti"  vent'anni dopo...   Riviviamo giorni di guerra purtroppo mai dimenticati. Immagini atroci ci giungono dall'Ucraina e ci investono in tutta la loro drammaticità.  Il terrore di un conflitto armato entra di nuovo nelle nostre case e come ogni volta le paure e le difficoltà, specie dei più fragili, sono le prime a colpirci al cuore. Come sempre si sceglie il termine pazzia per giustificare l'azione di uomo che sceglie la guerra come strumento di prepotenza e di sopraffazione. Ma siamo certi che sia pazzia? Per la  risposta ci giunge in aiuto la cronaca di queste ore con  a notizia di un ospedale psichiatrico a Kiev circondato dalle truppe  russe. I pazzi sono quelli dentro o quelli fuori?  Ce lo racconta bene una pellicola del 2002 dal titolo Dom Durakov  "La Casa dei Matti"  un film di Andrey Konchalovskiy .. un film fra l'altro molto "russo" che descrive la guerra Cecena attraverso gli occhi di un gruppo di malati di

Il rastrellamento del ghetto di Roma dal Romanzo "NOI" di Walter Veltroni

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Della serie per non dimenticare... Ieri ricordavamo il rastrellamento del ghetto di Roma del ‘43 e tante sono state le immagini e le riflessioni lette e proposte da molti.  Segno che certi drammi sono ancora vivi nelle nostre anime. Mi sono ricordato di un passaggio ben scritto da Walter Veltroni nel suo romanzo”NOI” che ben riesce a descrivere gli attimi di quella tragedia. Nel consigliarvi di leggerlo, vi ripropongo il passaggio un mio contributo al tener viva la fiamma d el ricordo. ..”Per strada si vedevano le prime persone. Avevano una valigia in mano e l’aria smarrita. C’erano anziani che facevano fatica a camminare, bambini buttati giù dal letto. Qualcuno tentava di fuggire ma veniva ripreso e colpito sulla testa con il calcio del fucile. Una donna aveva un bambino al seno e implorava un soldato tedesco di lasciarla andare. Lui la prese di peso e la caricò sul camion. Chi usciva dai palazzi aveva un foglietto giallo in mano e dei fagotti. Si sentivano le urla di un padre che dic

Un Calcio al Vaccino!

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Anacronismi:  Pandemia - carri dell’esercito con le salme - disperazione - tutto fermo - manca il lavoro - medici e operatori sanitari allo stremo - tutti chiusi in casa - concerti sul terrazzo - estate - riaperture - discoteche e cotillon- nuova fase - disperazione- non ci si esce. 27 dicembre arrivano i vaccini - gli operatori sanitari piangono di gioia - campagna vaccinale - mancano i vaccini - polemiche a non finire - furbetti della vaccinazione - di nuovo polemiche - ripresa - ritorna la speranza - riapertura e ritorno al lavoro e alla vita. Oggi cortei contro il vaccino!  Domani è sabato e inizia l’attesa per la domenica dove il calcio spazzerà via ogni cosa, almeno per un giorno.

Livornesi famosi che... cantano! (Parte 2)

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In esclusiva per i lettori di Topili20 uno dei quadri di Modigliani si mette a... cantare! Si esatto, il bellissimo dipinto "La Bambina in Azzurro" vuole esternare la sua gioia in questo piccolo video realizzato da Livorno Artistica. Livorno Artistica nasce nel maggio 2013 per volontà di Daniele Salvato, scrittore e sceneggiatore, convinto delle potenzialità inespresse dei tantissimi artisti e creativi presenti nella città. Nel 2021 diviene ufficialmente Associazione Culturale. Dalla sua nascita ha conosciuto e fatto conoscere sulle pagine del suo blog più di 200 artisti, divenendo ben presto un archivio virtuale dei creativi livornesi. Questa promozione continua sulle pagine social dell’associazione, dando risalto attraverso la condivisione, alle peculiari caratteristiche dei tantissimi creativi che ogni giorno continua a conoscere e con numerosi eventi che richiamano tanti artisti e curiosi. Per scoprire gli eventi e le attività dell'associazione seguiteli sulla loro pa

Livornesi famosi che... cantano!

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Livorno Artistica ci fa ridere un po' con due video divertenti di alcune figure storiche che.. cantano! Sì proprio così. Mascagni e uno dei 4 Mori in due video che sono diventati virali in questi giorni si dilettano a cantare e ci fanno ridere di gusto, perché immaginate quante ce ne canterebbero se potessero farlo per davvero. Livorno Artistica nasce nel maggio 2013 per volontà di Daniele Salvato, scrittore e sceneggiatore, convinto delle potenzialità inespresse dei tantissimi artisti e creativi presenti nella città. Nel 2021 diviene ufficialmente Associazione Culturale. Dalla sua nascita ha conosciuto e fatto conoscere sulle pagine del suo blog più di 200 artisti, divenendo ben presto un archivio virtuale dei creativi livornesi. Questa promozione continuasulle pagine social dell’associazione, dando risalto attraverso la condivisione, alle peculiari caratteristiche dei tantissimi creativi che ogni giorno continua a conoscere. Ma Livorno Artistica non è solo questo. Nel corso degli

Porta Pia: 30 metri e una storia.

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30 METRI A Porta Pia, non c'è nessuna lapide. Per trovarne una, si deve andare al cimitero di Chieri, in Piemonte, nella zona ebraica.  Giacomo Segre era un capitano (1839 - 1894); quel giorno, aveva 31 anni: comandava la V batteria pesante del IX reggimento di artiglieria. Alle 5.20 del fatidico 20 settembre 1870, ordina d’aprire il fuoco contro Porta Pia. Subito dopo sparano anche la II e l’VIII batteria del VII reggimento, dirette dai capitani Buttafuochi e Malpassuti. I loro 888 colpi creano la breccia da cui i bersaglieri irrompono nella capitale dei papi, trasformandola in quella dell’Italia Unita... Segre spara per primo, una storia poco nota, proprio per la scomunica di Pio IX: a lui non interessava molto, perché era un ebreo. Come del resto interessava poco anche a Nino Bixio, noto «mangiapreti» attestato sul Gianicolo, a tre miglia da Porta San Pancrazio: e infatti apre pure lui il fuoco. Proprio nelle ore dell’assalto, Pio IX ricordava ai diplomatici dei 17 Paesi accredi

Alluvione di Livorno... Una foto scattata alle ore 1:16 di domenica 10 settembre 2017.

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Anche quest’anno, in questo giorno di ricordo, il pensiero va a tutte le vittime di una tragedia immane che mai pensavamo che potesse accadere. E’ difficile trovare le parole giuste per descrivere le sensazioni che provo e che continuano a procurarmi dolore. Ieri in tarda serata passeggiavo alla Rotonda di Ardenza e dai "Tre Ponti" si poteva intravedere parte della città verso Montenero, quieta e serena come accarezzata dal tepore di una notte di fine estate. Impossibile immaginare a come invece si trasformò, quella notte nel 2017.  Una nottata difficile  trascorsa sui mezzi di soccorso,  iniziata presto, molto prima dell’eventi catastrofici. Come un nastro riavvolto che si srotola, I ricordi riaffiorano uno ad uno, prendendo forma in una sequenza temporale ben definita. Quei pochi che hanno vissuto quella notte nella sua interezza e nel susseguirsi degli eventi, sanno che non fu facile intervenire e soprattutto in pochi compresero quello che stava per accadere. Le pr

Per non dimenticare ... L’otto settembre di 78 anni fa

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L’otto settembre di 78 anni fa veniva proclamato l’armistizio con i reali che fuggivano e i fascisti che lasciavano in mano ai nazisti la nazione.  Un esercito allo sbando già da tempo lasciato in balia della furia tedesca. Il fallimento di un Italia fascista che alcuni avrebbero voluto interpretare come la morte della patria che invece segnò l’inizio di un difficile sentiero per la democrazia e la costituzione repubblicana.  Oggi voglio ricordare quel giorno dal punto di vista di un soldato: Beppe Fenoglio in Primavera di bellezza (1959): “E poi nemmeno l’ordine hanno saputo darci. Di ordini ne è arrivato un fottio, ma uno diverso dall’altro, o contrario. Resistere ai tedeschi - non sparare sui tedeschi - non lasciarsi disarmare dai tedeschi - uccidere i tedeschi - autodisarmarsi - non cedere le armi”. Per non dimenticare...

In un rogo la fine dei sogni di quattro bambini

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Era la notte del 10 agosto del 2007 quando a livorno sotto un ponte alla periferia della città un tremendo rogo uccise 4 povere creature che vivevano in condizioni disumane in una capanna di legno e cellophane. Erano bambini. Si chiamavano: Eva, 10 anni ; Danchiu, 8; Lenuca, 6; Nengi, 4. Ho il ricordo di questa tragedia ancora limpido e doloroso. Quello di in soccorritore inerme che si trova di fronte ad una tragedia impensabile, irreale e che provoca tanta rabbia interiore.  Non riuscii a parlare in un intervista fatta da un amico, allora giornalista, tanto forte era il dolore. La più grande aveva l’età di mia figlia. Aveva un giocattolo, un piccolo cane di plastica che si trainava con una corda e si muoveva simulando un buffo movimento. Lo stesso che avevo regalato anni prima a mia figlia. Stava lì in quel l’inferno era stato risparmiato dal fuoco, era rimasto intatto.  Eva invece era distesa sui suoi fratelli più piccoli. È morta così in un estremo gesto di protezione. Troppo grande

ll 19 luglio del 1944 Livorno è liberata!

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Entrano in città i partigiani del Comitato di Liberazione Nazionale, seguiti poi da reparti della Quinta Armata degli Stati Uniti d’America. Il ricordo nelle parole di un giovane partigiano Mario Lenzi che poi divenne quel giornalista che guidò la rinascita del Tirreno dopo la requisizione del giornale da parte del Comune nel 1977...                                    “Dall’alto delle Rocce Rosse, sul Castellaccio, mi fermai a guardare Livorno, distrutta dalle bombe  americane e dalle mine tedesche, con il cannocchiale che gli americani mi avevano assegnato. Si vedevano distintamente le rovine del porto, decine di navi affondate che emergevano dall’acqua bassa, le macerie della piazza Grande, il Duomo sventrato. Percorsi lentamente tutto il panorama della città morta: via Ricasoli, via Roma, Piazza Magenta. Puntai il cannocchiale dove era Villa Medina, ma la mia scuola non c’era più. […] Forse quel mondo non era mai esistito. E se era esistito, poi era scomparso. Un baratro si era aper
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Domai festeggiamo il 25 aprile   giorno della Liberazione dal nazifascismo  Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione. (Piero Calamandrei)

Quaresima: Stoccafisso o Baccalà?

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Senza dubbio il Baccalà! Un antico   proverbio dice  “Non c’è Quaresima senza baccalà”. Quale elemento migliore   in un periodo in cui la carne è messa al bando? Il Baccalà rappresenta allora l’alimento migliore per allestire   in quei giorni le tavole   con gusto e sobrietà.   La nostra tradizione cristiana prevede che proprio nei giorni che precedono la Pasqua non si possa eccedere grossi peccati di gola ricordando così i quaranta giorni di digiuno di Cristo. Allora il pesce viene prediletto sopra ogni cosa. Fortunato colui che vive in zone costiere di mare   dove la penitenza diventa così più leggera e piacevole mentre per chi vive lontano dal mare le alternative al pesce di lago o di fiume rimangono i pesci conservati tra i quali spiccano tra tutti lo stoccafisso e il baccalà. Qualcuno asserisce che furono alcuni Papi   ad imporre   di mangiare pesce in Quaresima anziché carne per favorire i commerci del porto di Civitavecchia, nell’ allora Stato Pontificio.   Non pensiamo che ques

Lasagne profumate e selvagge!

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Perché non provare a far incontrare i profumi forti del mare del nord Europa con i nostri aromatici profumi mediterranei? Gusto affumicato e selvaggio, profumi di macchia mediterranea, amarognole note di erbette accompagnate da una manciata di finocchietto selvatico...  Chiudere poi con un’abbondante pioggia di "Pecorino di Manciano", quello semi duro, ad arricchire una besciamella leggera. Buon appetito!  Dimenticavo come accompagnare questo piatto ricco ed importante? Prendo per buono un  noto proverbio  che recita: "Un  pesce  deve nuotare tre volte: la prima nell'acqua, la seconda nell'olio e la terza nel vino".  Questo piatto ricco di sapori e aromi trova, a mio avviso e andando un po' controcorrente,  il giusto accompagnamento in un rosso:  un Pinot nero. UN  vino difficile da interpretare, ma che a volte può risultare molto versatile.  E per rimanere in Toscana abbiniamo un "Pomino Pinot Nero Frescobaldi"  Un vino rosso molto delicato. I