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In un rogo la fine dei sogni di quattro bambini

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Era la notte del 10 agosto del 2007 quando a livorno sotto un ponte alla periferia della città un tremendo rogo uccise 4 povere creature che vivevano in condizioni disumane in una capanna di legno e cellophane. Erano bambini. Si chiamavano: Eva, 10 anni ; Danchiu, 8; Lenuca, 6; Nengi, 4. Ho il ricordo di questa tragedia ancora limpido e doloroso. Quello di in soccorritore inerme che si trova di fronte ad una tragedia impensabile, irreale e che provoca tanta rabbia interiore.  Non riuscii a parlare in un intervista fatta da un amico, allora giornalista, tanto forte era il dolore. La più grande aveva l’età di mia figlia. Aveva un giocattolo, un piccolo cane di plastica che si trainava con una corda e si muoveva simulando un buffo movimento. Lo stesso che avevo regalato anni prima a mia figlia. Stava lì in quel l’inferno era stato risparmiato dal fuoco, era rimasto intatto.  Eva invece era distesa sui suoi fratelli più piccoli. È morta così in un estremo gesto di protezione. Troppo grande