Il rastrellamento del ghetto di Roma dal Romanzo "NOI" di Walter Veltroni

Della serie per non dimenticare...

Ieri ricordavamo il rastrellamento del ghetto di Roma del ‘43 e tante sono state le immagini e le riflessioni lette e proposte da molti. 
Segno che certi drammi sono ancora vivi nelle nostre anime.
Mi sono ricordato di un passaggio ben scritto da Walter Veltroni nel suo romanzo”NOI” che ben riesce a descrivere gli attimi di quella tragedia.
Nel consigliarvi di leggerlo, vi ripropongo il passaggio un mio contributo al tener viva la fiamma del ricordo.

..”Per strada si vedevano le prime persone. Avevano una valigia in mano e l’aria smarrita. C’erano anziani che facevano fatica a camminare, bambini buttati giù dal letto. Qualcuno tentava di fuggire ma veniva ripreso e colpito sulla testa con il calcio del fucile. Una donna aveva un bambino al seno e implorava un soldato tedesco di lasciarla andare. Lui la prese di peso e la caricò sul camion. Chi usciva dai palazzi aveva un foglietto giallo in mano e dei fagotti. Si sentivano le urla di un padre che diceva: <no lui no, è un bambino lasciatelo andare>, la voce di un donna anziana che chiama qualcuno, forse nascosto, perché il padre o il nonno era caduto dalle scale. Si sentivano, distinti, ordini impartiti in tedesco, con un suono simile a una raffica di mitra. Maria e i ragazzi capirò che stavano salendo nel loro palazzo. Sentirono passi duri come martellate sugli scalini. Giuditta corse a nascondersi e Giovanni si garanti’ che non fosse visibile calando il copriletto sul lato.Aveva tutti il cuore che batteva a mille e il fiato strozzato in gola. La voce della signora Calo’ risuonò come un urlo lancinante nella tromba delle scale. Erano le due famiglie ebree in quel condominio. Li sentirono e li videro portare via tutti insieme, nessuno escluso. Il sor Settiminio, grande com’era, veniva trascinato come un sacco fuori dalla sua bottega sull’acciottolato della piazzetta. Cessati i rumori, Giuditta tornò alla finestra con gli altri. C’era una domanda che tutti avevano dentro di se ma nessuno faceva. La risposta fu in un grido soffocato: <mamma!>. Maria le mise la mano sulla bocca mentre con gli occhi sbarrati guardavano la piccola famiglia di Giuditta, madre padre e nonna, salire sul mezzo nero a forza di spinte e di calci.

Per non dimenticare... ma

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