ll 19 luglio del 1944 Livorno è liberata!

Entrano in città i partigiani del Comitato di Liberazione Nazionale, seguiti poi da reparti della Quinta Armata degli Stati Uniti d’America.

Il ricordo nelle parole di un giovane partigiano Mario Lenzi che poi divenne quel giornalista che guidò la rinascita del Tirreno dopo la requisizione del giornale da parte del Comune nel 1977...


                                  


“Dall’alto delle Rocce Rosse, sul Castellaccio, mi fermai a guardare Livorno, distrutta dalle bombe americane e dalle mine tedesche, con il cannocchiale che gli americani mi avevano assegnato. Si vedevano distintamente le rovine del porto, decine di navi affondate che emergevano dall’acqua bassa, le macerie della piazza Grande, il Duomo sventrato. Percorsi lentamente tutto il panorama della città morta: via Ricasoli, via Roma, Piazza Magenta. Puntai il cannocchiale dove era Villa Medina, ma la mia scuola non c’era più. […] Forse quel mondo non era mai esistito. E se era esistito, poi era scomparso. Un baratro si era aperto, ingoiando per sempre la scuola, le strade, i miei compagni. Erano andati via tutti e con loro se n’era andato anche il ragazzo che io ero stato. Dalla città che c’era una volta, ora si alzavano pigramente nell’aria colonne di fumo»


                                   

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