Per non dimenticare... L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

Oggi ricordiamo l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema una strage di innocenti. Una delle tante stragi che la furia nazifascista ha perpetrato sulle nostre terre. Parte della mia famiglia proviene da quei territori e forte è il terrore raccontato e tramandato da chi  ha vissuto quei tragici momenti. Dopo Sant’Anna nella prima metà di settembre, segui l’uccisione di 33 civili a Pioppetti di Montemagno, in comune di Camaiore. Poi reparti delle SS continuarono, sempre sostenuti e aiutati dai repubblichini, la loro opera nella provincia di Massa Carrara. Sul fiume frigido furono fucilati 108 detenuti del provenienti dal campo di concentramento di Mezzano (Lucca), mentre a Bergiola, un paesino sopra Massa,i nazisti fecero 72 vittime. La sua strada di eccidi non si fermò. Avrebbero poi continuato con la strage di Marzabotto. 

Il processo di Sant’Anna rileverà poi alcuni aspetti inquietanti di come il nostro paese abbia per molto tempo in qualche modo riposto tutto quello che riguardava il fascismo in un angolo della sua storia, sotto centimetri di polvere. 

Infatti fu solo grazie ad Antonino Intelisano, il procuratore militare di Roma, nel 1994 mentre cerca documentazione su Erich Priebke e Karl Hass, che avviando un procedimento porterà alla scoperta casuale, in uno scantinato della procura militare, di un armadio il cui contenuto, 695 fascicoli «archiviati provvisoriamente» erano rimasti dormienti sotto la polvere. Questi fascicoli riguardavano crimini di guerra commessi da tedeschi e dai repubblichini. Tra questi viene trovata anche della documentazione relativa al massacro di Sant'Anna. Questo permetterà di riaprire l'inchiesta che porterà a individuare alcuni dei responsabili.


Come che non bastasse ci vollero altri dieci anni dalla scoperta dei fascicoli delle stragi "abbandonati" nell'armadio dello scantinato della procura militare di Roma prima che si facesse finalmente luce su queste atrocità. Solo grazie a Marco De Paolis, allora procuratore militare di La Spezia, che iniziò le accurate indagini individuando i responsabili.

Ma perché prima di de Paolis nessuno aveva pensato di fare indagini su questa e altre strage nazifasciste?

Perché Il fascismo ancora esiste! Non si veste più di nero, si nasconde nella polvere della storia giustificandosi come un qualcosa legato al passato ed ormai anacronistico. Si traveste, abbandona i simboli, ma è sempre lì ad ardere sotto quella cenere di un incendio mai spento.

Ecco perché ora più che mai dobbiamo smetterla, quella lotta di resistenza.

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