Porta Pia: 30 metri e una storia.

30 METRI

A Porta Pia, non c'è nessuna lapide. Per trovarne una, si deve andare al cimitero di Chieri, in Piemonte, nella zona ebraica. Giacomo Segre era un capitano (1839 - 1894); quel giorno, aveva 31 anni: comandava la V batteria pesante del IX reggimento di artiglieria. Alle 5.20 del fatidico 20 settembre 1870, ordina d’aprire il fuoco contro Porta Pia. Subito dopo sparano anche la II e l’VIII batteria del VII reggimento, dirette dai capitani Buttafuochi e Malpassuti. I loro 888 colpi creano la breccia da cui i bersaglieri irrompono nella capitale dei papi, trasformandola in quella dell’Italia Unita...

Segre spara per primo, una storia poco nota, proprio per la scomunica di Pio IX: a lui non interessava molto, perché era un ebreo. Come del resto interessava poco anche a Nino Bixio, noto «mangiapreti» attestato sul Gianicolo, a tre miglia da Porta San Pancrazio: e infatti apre pure lui il fuoco. Proprio nelle ore dell’assalto, Pio IX ricordava ai diplomatici dei 17 Paesi accreditati che «Bixio, all’epoca della Repubblica Romana, voleva affogare nel Tevere il papa e tutti i cardinali». Ma il primo colpo verso il tratto di mura tra Porta Pia e Porta Salara, dove verrà aperta una breccia di 30 metri attraverso cui passano i bersaglieri, è stato di un capitano ebreo: forse, proprio in quanto tale. Era il nonno materno dello storico Paolo Alatri, il quale ricordava: «In seguito, fece un po’ di carriera; divenne colonnello, ma non andò oltre, perché morì giovane». Aveva 55 anni.


Il più autorevole testimone del 20 settembre era un ufficiale di 24 anni, già direttore de «L’Italia militare», che scriveva sulla «Nazione»: Edmondo De Amicis. Ma stava nelle retrovie: «Non ricordo che ora fosse quando ci fu annunziato che una larga breccia era stata aperta vicino a Porta Pia». Era totalmente diroccata; ne restava in piedi, intatta, dietro, soltanto un’immagine della Madonna. Era nata l’Italia unita: merito anche di questo ebreo, che non temeva la solenne scomunica papale.

Tratto da "4 minuti di lettura" di Fabio Isman   

 Il Messaggero Venerdì 19 Settembre 2014


Foto di Roma "Ieri Oggi Rephotography"

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